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Augusta, non ci fu peculato: assolti tre poliziotti

AUGUSTA. Sono stati assolti dall’accusa di rivelazione di segreto e peculato perché il fatto non sussiste tre poliziotti, il vice questore aggiunto Pasquale Alongi, l’ispettore Francesco Marino e l’assistente capo Rosario Agliolo, all’epoca dei fatti in servizio al commissariato di Augusta.

La sentenza è stata emessa dai giudici del tribunale di Messina dove si è celebrato il processo di primo grado su decisione della Corte di Cassazione che nel maggio del 2015 decise di spostarlo da Siracusa per legittimo sospetto.

Nel dicembre del 2010, i due agenti furono arrestati perché, a parere dell’accusa, avrebbero venduto 33 paraurti per auto nuovi, a un prezzo di mille euro, ad un carrozziere di Carlentini. Quei pezzi, secondo la ricostruzione dei magistrati siracusani, con una falsa documentazione presentata in Procura, erano stati dichiarati inutilizzabili. L’allora dirigente del commissariato Alongi, indagato per favoreggiamento, fu accusato di aver informato dell’inchiesta i due poliziotti. Una tesi che è stata, però, smontata dai giudici peloritani. Ma questo stesso processo ha proceduto in parallelo ad un altro, anch’esso celebrato al palazzo di giustizia di Messina, che si è concluso, invece, con la condanna in primo grado a 3 anni ed 8 mesi reclusione del sostituto procuratore di Siracusa, Maurizio Musco.

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