NOTO. La terra rimossa, sollevata di quasi mezzo metro tanto da rendere visibile la piccola bara bianca sepolta nella fossa comune del cimitero monumentale di Noto, l'area dove sono seppelliti per buona parte dei bambini. Un «giallo» che, stando ai primi accertamenti eseguiti dai vigili urbani della città barocca, potrebbe dirsi risolto.
A prima vista sembra escludersi l'atto di profanazione, e si propende, invece, per l'opera – almeno questa è la tesi più accreditata - di un cane o forse più di uno che vagherebbero all'interno del cimitero di contrada Migliorina e che da alcune settimane puntualmente scavano quella minuta fossa dove dallo scorso 14 febbraio è sepolto il piccolo Daniel, morto il giorno dopo la nascita.