SIRACUSA. Dell’anfiteatro riportato alla luce nel 1839, tra le realizzazioni edilizie più rappresentative della prima età imperiale romana all’interno del parco archeologico della Neapolis a Siracusa, al momento si può ammirare ben poco: il sito, tra i più importanti in Sicilia anche per numero di presenze, si presenta agli occhi di turisti e visitatori sommerso dalle erbacce dalle quali a malapena si riescono a intravedere il sistema di scale scavato nella roccia e l’arena col suo ampio vano rettangolare. «La stagione è appena cominciata, gli operai stanno iniziando a ripulire il sito», dicono alcuni lavoratori. Al lavoro, ieri, c'era un solo operaio che con un tagliaerba, a un centinaio di metri dall’anfiteatro ripuliva l’area. Nel teatro greco, poco distante dall’anfiteatro, al contrario le squadre di operai sono al lavoro per sistemare le coperture in legno degli antichi e preziosi resti, in vista dell’inizio della stagione di rappresentazioni classiche organizzate dall’Inda.