NOTO. Ha voluto trascorrere la vigilia della festa di san Corrado, patrono della città e compatrono della diocesi di Noto, insieme ai più bisognosi.
Monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto, ieri, qualche minuto dopo mezzogiorno ha bussato alla porta della mensa di san Corrado, in via Bozzari, e proprio come era solito fare il santo che nel Trecento visse in solitudine e preghiera nella grotta dei Pizzoni, nella borgata che oggi porta il suo nome, si è fermato con quanti giornalmente accedono al refettorio.
Un momento di forte fratellanza che l'alto prelato ha voluto condividere anche con i tanti volontari e laici impegnati che quotidianamente si prodigano per allestire il servizio mensa insieme ai frati e alle suore di Gesù e Maria, la comunità di fra Volantino presente a Noto da quattro anni e che oggi gestisce la mensa che porta il nome del santo patrono.
«La mensa rappresenta un segno concreto di carità cristiana - ha sottolineato il vescovo -, un gesto eucaristico che impegna i credenti a dare corpo al comandamento di Cristo, che è l'amore fraterno e solidale, Vangelo incarnato che si annuncia soprattutto con le opere».
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