SIRACUSA. Con l'accusa di corruzione la Guardia di finanza di Siracusa ha arrestato - nell'ambito dell'indagine su un appalto dell'Autorità portuale di Augusta - Nunzio Gaetano Miceli, 57 anni, ingegnere siracusano, titolare della società Tecnass srl in contrada Targia a Siracusa. Secondo l'inchiesta coordinata dal capo della procura Francesco Paolo Giordano il prezzo della corruzione pattuito sarebbe stato di 330.000 euro. Miceli avrebbe corrotto un commissario di gara dell'appalto bandito dall'Autorità portuale di Augusta sui servizi di ingegneria per la redazione della valutazione ambientale strategica a corredo del piano regolatore. Un appalto inizialmente del valore di 1.810.000 euro che subito dopo la sua aggiudicazione, avvenuta con la procedura del ribasso a 751 mila 986 euro, sarebbe stato esteso, nelle intenzioni di Miceli, ad oltre 5 milioni di euro senza ricorrere ad altra gara pubblica. Le indagini, dirette dai sostituti procuratori Tommaso Pagano e Margherita Brianese, avrebbero accertato che Miceli nel luglio 2013 si era assicurato l'inserimento di un corrotto quale membro della commissione di gara e si era adoperato per ripagarlo con una consulenza da 330.000 euro nell'ambito di un altro appalto sempre nel porto di Augusta. Miceli, insieme ad altri due indagati, soci dello studio Tecnass, aveva creato tre società a Malta con l' unico scopo di far confluire i soldi degli illeciti. Il gip Giuseppe Tripi ha disposto il sequestro preventivo nei confronti della Tecnass. Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza ha iniziato le indagini nei primi mesi del 2015 con perquisizioni e accertamenti bancari nei confronti di oltre 25 tra società e persone fisiche. La Procura ha attivato lo strumento della cooperazione giudiziaria internazionale per l'acquisizione di documenti anche a Malta.