SIRACUSA. Hanno attraversato il Mediterraneo, ma non sapevano nuotare. Disperati hanno affrontato quel viaggio verso la libertà consapevoli che avrebbero potuto trovare la morte in quelle acque. Nasce da questa idea di riscatto ed integrazione il progetto «Open water», voluto fortemente da Caterina Filippelli, ex giocatrice di pallanuoto siracusana. Un corso di nuoto gratuito per giovanissimi migranti, quasi tutti minorenni, ospiti di centri di accoglienza o i più fortunati in alcune famiglie. Un'iniziativa del Circolo Canottieri Ortigia, presieduto da Valerio Vancheri, che ha trovato in una farmacia siracusana lo sponsor tecnico che ha permesso di acquistare l'equipaggiamento minimo ma necessario: costume, cuffia e ciabatte per la piscina. «Ad Augusta sono arrivati migliaia di minori non accompagnati - ha spiegato Caterina Filippelli, che ha ideato il progetto -. Ragazzi che hanno lasciato la famiglia nel Paese d'origine, o che hanno visto i familiari morire in mare. A loro è dedicato questo corso: al mattino sono in acqua e nel pomeriggio a scuola. Sono giovani che si stanno integrando». Una ventina inizialmente poi qualcuno ha rinunciato, ma altre richieste stanno arrivando. Due volte a settimana, con le giocatrici del sette rosa Ortigia, Agnese Rella e Giorgia Amato, nel ruolo di istruttrici. Il più piccolo ha 15 anni, il più grande 19. Arrivano dall'Egitto, dal Mali, dal Senegal. «Speriamo che a giugno questi ragazzi possano conseguire un primo brevetto. A stento riuscivano a stare a galla e in pochi mesi hanno fatto progressi importanti e nuotano a stile libero e a dorso - conclude la Filippelli -. Nel frattempo la società dell'Ortigia, che si è dimostrata molto sensibile, intende continuare quest'iniziativa. Ringraziamo le due associazioni AccoglieRete e Freedom che sono il nostro collegamento con i centri di accoglienza e i fratelli della farmacia Valvo che hanno permesso la realizzazione del progetto».