SIRACUSA. «Sono ormai due anni che Eligia e Giulia sono volate in cielo ma contiamo che entro l’estate potremo avere giustizia». È l’auspicio di Tino Ardita, padre di Eligia, l’infermiera siracusana trovata senza vita nella sua abitazione di via Calatabiano il 19 gennaio del 2015 per la cui morte, e per quella della bimba che portava in grembo, è sotto processo il marito, Christian Leonardi.
Questa sera alle 21 al «Palazzetto dello Sport» di Siracusa ci sarà una manifestazione organizzata dalla famiglia insieme alla Fondazione, che porta il nome delle due vittime, dal titolo: «Il silenzio uccide». Il tema dominante è quello della violenza alle donne e nel corso dell’iniziativa ci saranno premi per gli studenti delle scuole della città coinvolte in un progetto fortemente voluto dai parenti dell’infermiera, in particolare dalla sorella di Eligia, Luisa Ardita che della Fondazione è la presidente.
«Il lavoro della Fondazione Eligia e Giulia – spiega la portavoce Maria Infantino - sta portando dei risultati, infatti allo stato sono sei le donne che hanno deciso di rivolgersi a noi ma non siamo da sole, perché è importante la collaborazione dei centri antiviolenza alle donne».
DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE