SIRACUSA. «Se non accade un miracolo il processo sullo smaltimento illecito dei reflui al Porto Grande di Siracusa sarà sepolto dalla prescrizione». È l’allarme lanciato da Pierfrancesco Rizza, avvocato ed esponente del Wwf, che si è costituito parte civile nel processo contro i dirigenti ed i tecnici della «Sai 8», la società che gestiva il servizio idrico e fognario a Siracusa ed in altri Comuni della provincia. Alla sbarra ci sono l’ex presidente Riccardo Lo Monaco, il direttore generale Salvatore Torrisi, il dirigente Marco Ferraglio ed i tecnici Rosario Fiore, Giampiero Pappalardo e Alessandro Aiello: sono accusati di avere smaltito i fanghi provenienti dal ciclo di depurazione dell'impianto di contrada Canalicchio, alla periferia sud del capoluogo, immettendoli direttamente nelle acque del canale Grimaldi, e conseguentemente in quelle del Porto Grande, invece di provvedere al loro smaltimento. Il problema riguarda, dunque, i tempi perché, secondo i calcoli del legale, quel reato, contestato tra il 2010 ed il 2011, si estinguerebbe dopo 7 anni a causa della prescrizione. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE