LENTINI. Si è presentato alla stazione dei carabinieri di Carlentini per ammettere che nascondeva in casa una pistola. Una calibro 7,65 che forse pensava di usare contro qualcuno dopo l’arresto del figlio, fermato il 3 dicembre dai militari per omicidio. È ai domiciliari, come disposto dalla Procura di Siracusa, Massimo Parcella, 53 anni, operaio edile con precedenti penali, padre di Jonathan Parcella, 27 anni, indicato come il killer di Aldo Panarello, ammazzato alle 8,30 del mattino del primo dicembre in via Toledo, a Lentini, sotto gli occhi della moglie. Un delitto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, maturato per contrasti nella gestione del traffico delle sostanze stupefacenti. Il cinquantatreenne muratore, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, avrebbe meditato sentimenti di vendetta e quell’arma nella sua disponibilità lo avrebbe tentato ma deve ancora essere chiarito il suo scopo: se intimidire un rivale, presumibilmente del figlio, oppure sparare per uccidere. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE