AUGUSTA. "Il trasferimento del polverino da Taranto a Melilli e lo smaltimento nella discarica Cisma riduce gli impatti su una zona, ma irragionevolmente li carica su un'altra altrettanto inquinata e sofferente".
Lo sottolineano in una nota Legambiente Taranto e Legambiente Augusta, che chiedono ai commissari Ilva "di fornire, innanzitutto ai cittadini, tutte le informazioni in loro possesso relative ai rifiuti smaltiti a Melilli e di sospendere la spedizione e il conferimento del polverino nella discarica siciliana".
Ingenti quantitativi "di rifiuti speciali, e - aggiungono - in particolare di polverino d'altoforno dell'Ilva, vengono trasferite con autotreni e, via mare, con il traghetto Eurocargo Livorno, da Taranto alla discarica Cisma di Melilli in Sicilia, nell'area ad elevato rischio di crisi ambientale Augusta/Priolo/Melilli e Sito di Interesse nazionale ai fini delle bonifiche (SIN Priolo), a partire dal mese di giugno.
A tutto novembre 2016 circa 32.000 tonnellate di polverino sono state smaltite nella discarica siciliana".
Rimangono "ancora oscure - sostengono i due circoli dell'associazione ambientalista - le ragioni per le quali i commissari straordinari dell'Ilva insistano a portare avanti un'operazione spacciata come transitoria, ma i cui termini effettivi restano ignoti. Né il Ministro dell'Ambiente Galletti nelle sue risposte alle interrogazioni parlamentari e alle domande dei cronisti è riuscito a renderle intellegibili".
Legambiente Taranto e Legambiente Augusta "chiedono al ministro dell'Ambiente e a tutti color che hanno competenze, ruoli e responsabilità di affrontare davvero, con cronoprogrammi precisi, la partita delle bonifiche di entrambi i Sin per ripararne i guasti e restituire ai cittadini le buone condizioni di salute, di vita e di lavoro a cui hanno diritto".
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