SIRACUSA. Oltre all’abbandono e all’incuria, anche il maltempo. Sono tanti i nemici che mettono a repentaglio la riserva Ciane-Saline di Siracusa e, almeno fino a questo momento, il protocollo d’in tesa voluto dall’ex Provincia non sembra rappresentare l’antidoto giusto.
A distanza ormai di alcune settimane si attende ancora il sopralluogo che avrebbe dovuto consentire di fare il punto sullo stato di tutta l’area naturale e soprattutto resta il grosso interrogativo sul reperimento delle risorse considerando anche che il Libero consorzio fa già i conti con le difficoltà nel pagamento degli stipendi ai propri dipendenti.
«Il problema dei fondi è certamente una priorità – ha dichiarato Marco Mastriani, presidenze della sezione di Siracusa dell’Ente fauna siciliana – perché servono le risorse per poter avviare tutti gli interventi necessari a sanare le tante ferite della riserva».
Il quadro della riserva, come sottolineato anche da molte associazioni che hanno firmato il protocollo con l’ex Provincia di Siracusa, è desolante. «Ricordo – aggiunge Mastriani – che la parete della casa del sale è crollata in mare. Bisogna capire che a questo punto, oltre alla distruzione delle strutture all’interno della riserva, si configura anche un inquinamento ambientale. E’ indispensabile intervenire subito perché il maltempo può provocare altri problemi, aggiungendosi così all’abbandono e all’incuria».
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