SIRACUSA. Il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, e l'ex ingegnere capo del Comune, Natale Borgione, sarebbero indagati con l'accusa di turbativa d'asta per aver procurato «un ingiusto vantaggio, con artifici e irregolarità» alla società Depuration de Agua Mediterraneo. L'accusa si riferirebbe all'affidamento del servizio idrico integrato del Comune. "Ritengo sia evidente la strategia che sottende allo stillicidio di notizie e all'interesse dimostrato da testate scandalistiche. Tutte le figure interessate da questa preordinata fuga di notizie giocano un ruolo sincronizzato e finalizzato, tutto ciò è un disegno criminale al quale mi opporrò con tutte le mie forze e mi tutelerò in tutte le sedi opportune". Lo dice il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, commentando la notizia dell'avviso di conclusione indagini. "Il 31 ottobre scorso tengo una conferenza stampa durante la quale esprimo delle riserve sull'operato dei pubblici ministeri Longo e Di Mauro. Solo due settimane dopo - continua Garozzo - i pm Longo e Di Mauro sottoscrivono un avviso di conclusione delle indagini preliminari per un fatto del 20 giugno 2014. È un fatto. Perché sono indagato? Per un'ordinanza firmata il 20 giugno 2014. Perché la sera tra il 19 e il 20 giugno 2014, allorché furono riconsegnati ai comuni gli impianti della rete idrica dal commissario dell'Ato Idrico, 11 comuni tra cui quello di Siracusa. Tutti i sindaci, compresa la commissione prefettizia di Augusta, che all'epoca gestiva l'ente megarese, procedettero emettendo un'ordinanza di natura contingibile e urgente per assicurare la gestione del servizio idrico pubblico. L'Anac si è espressa sulla legittimità e la correttezza della mia ordinanza. Eppure, risulto indagato".