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Concerto in chiesa per il "boss": le denuncia dalla commissione antimafia

BOSCO MINNITI. Dalle estorsioni ai concerti neomelodici con tanto di pubblico urlante e security per evitare «assalti» alla star della serata, il cantante palermitano Daniele De Martino. Ci sarebbero Concetto e Sebastiano Garofalo, padre e figlio ritenuti vicini al clan «Bottaro-Attanasio», dietro l' esibizione dal vivo che ha coinvolto decine di persone, sabato scorso, nel campetto di calcio a 5 accanto alla chiesa di Bosco Minniti.

I loro nomi compaiono insieme a quello di Tony Urso come organizzatori del concerto che ha visto sul palco, oltre allo stesso Urso e ad altri tre cantanti, anche un artista minorenne e, soprattutto, il personaggio più atteso, Daniele De Martino, il cantante palermitano capace di ottenere oltre dieci milioni di visualizzazioni su Youtube con le sue canzoni d' amore e anche con un pezzo molto discusso, «nu guaglione e quartiere», che parlerebbe di «o spara spara», un rapinatore molto violento del capoluogo siciliano.

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