Siracusa

Venerdì 22 Novembre 2024

Naufragio 2015, salme recuperate: 750 morti nel barcone degli orrori

AUGUSTA. Provenivano da Mali, Etiopia, Eritrea, Bangladesh Somalia, Gambia, Senegal, Sudan, Costa d' Avorio e Guinea Bissau, erano stipati all' inverosimile anche in più di 5 in solo metro quadrato nella stiva e in 45 perfino nel vano di sentina, nello spazio cioè tra il pavimento e il fondo della nave, i circa 750 migranti morti nel barcone affondato il 18 aprile del 2015 al largo della Libia e recuperato a 370 metri di profondità. Il numero, che conferma la stima effettuata mesi fa dalla procura di Catania, è ritornato ieri durante la conferenza stampa di conclusione della fase del recupero, durata 12 giorni ed effettuata al pontile militare della Nato di Melilli (Sr) dai vigili del fuoco che hanno identificati i resti umani come «body bags». Dal relitto ne sono stati recuperati 458, che non sono 458 persone, perché in ogni sacco ci sono resti di più persone e che, aggiunti alle altre 48 salme recuperate in mare vicino al relitto e alle 169 già recuperati l' anno, fanno lievitare a 675 i «body bags» recuperati dal barcone. A cui bisogna anche aggiungere anche le 28 vittime seppellite a Malta. A raccontare le loro origini anche i brandelli di vestiti conservati in sette sacchetti e recuperati insieme ai documenti con nomi e date, qualche tessera dell' Unhcr per la richiesta di asilo, delle pagelle. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE  

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