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Al via il recupero del barcone che naufragò un anno fa: "Dentro almeno 400 corpi"

AUGUSTA. Sono arrivate al largo della Libia le navi della Marina militare che avvieranno, in collaborazione con altre istituzioni e associazioni, il recupero del natante carico di migranti che un anno fa ha fatto naufragio a largo della Libia, causando oltre 700 vittime, per quella che è considerata la più grande tragedia nel Mediterraneo fra i viaggi della speranza. Lo conferma all'ANSA il contrammiraglio Nicola De Felice, comandante di Maresicilia.

"Ci sarebbero almeno 4-500 corpi" nel barcone naufragato al largo della Libia il 18 aprile del 2015 che provocò oltre 700 morti. E' la stima all'ANSA del contrammiraglio Nicola De Felice, comandante marittimo di Sicilia, che da Augusta è impegnato nelle operazioni di recupero. "Il natante - spiega - è lungo 25 metri e largo sette, ne abbiamo uno 'gemello' qui nel porto e abbiamo potuto fare una comparazione". Le operazioni di recupero, condizioni meteo permettendo, dovrebbero iniziare oggi: le navi e gli operatori sono già sul posto. I corpi saranno esaminati da esperti del Labanof, attiva nel dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medina legale dell'Università di Milano. "Tutta l'operazione - spiega il contrammiraglio De Felice - si svolgerà in massima sicurezza, abbiamo fatto anche un Documento unico per la valutazione dei rischi, e non ci saranno problemi sanitari per la popolazione legati alla presenza dei corpi". Sono 169 i corpi già recuperati e portati ad Agusta in 5 interventi in mare.

Una 'cittadella' al lavoro per recuperare relitto e corpi, lavorare per l'identificazione delle vittime e garantire sicurezza sanitaria e sul fronte dell'ordine pubblico. Con 150 persone che ogni giorno saranno al lavoro nel porto di Augusta. Sono le cifre dell'operazione per il recupero del barcone naufragato a 100 chilometri dalla costa della Libia e a 200 da Lampedusa il 18 aprile del 2015 che provocò oltre 700 morti. A rendere note le cifre all'ANSA è il contrammiraglio Nicola De Felice, comandante marittimo di Sicilia, che dal porto della città del Siracusano è impegnato nelle operazioni di recupero. "E' un'attività importante - spiega il contrammiraglio De Felice - resa possibile grazie alle grandi sinergie, oltre che alla marina militare, tra governo, dipartimenti, istituzioni, associazioni, forze dell'ordine, magistratura, università, Enti locali, Asp e altre strutture che lavorano insieme facendo veramente squadra. Un sistema multidimensionale che sta funzionando e quando emergono delle difficoltà sono superate con un approccio di collaborazione. E' allora che emerge l'animo vero degli italiani, e dei siciliani in particolare". Sul posto sono arrivate le navi che saranno impegnate nel 'sollevamento' del relitto, un barcone lungo 21 metri e largo sette, che una volta emerso sarà 'congelato' con dell'azoto liquido e poi trasportato su una chiatta nel porto di Augusta, dove dovrebbero arrivare tra il 3 e il 4 maggio prossimi, dove i corpi saranno trasferiti in una mega tensostruttura refrigerata. A 100 km dalla Libia sono arrivate oggi diversi mezzi della marina militare: c'è nave Anteo, che ospita la base di comando, nave San Giorgio, per la sicurezza, nave Alghero, attrezzata per recuperare eventuali salme fuori dal relitto, e nave Tremiti, di supporto per trasporto di container.

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