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Avvocati e commercialisti accusati di estorsione a farmacista, 11 assolti a Siracusa

Il Tribunale ha respinto la tesi accusatoria secondo la quale diverse persone avrebbero minacciato i coniugi Caramagno per indurli a compiere atti di disposizione patrimoniale

SIRACUSA. Assoluzione perchè il fatto non sussiste. Questa la sentenza pronunziata dal Tribunale di Siracusa, presieduto da Stefania Sgarlata, nei confronti di undici persone accusate di estorsione, la maggior parte avvocati e commercialisti della provincia di Siracusa e Catania. Le presunte vittime sono Giuseppe Caramagno, farmacista di Avola, e la moglie Provvidenzia Alia, assistiti dagli avvocati Pasquale
Saraceno e Sebastiano Montoneri.

Il Tribunale ha respinto la tesi accusatoria secondo la quale diverse persone avrebbero minacciato i coniugi Caramagno per indurli a compiere atti di disposizione patrimoniale.

La storia risale al 2003. Diversi imputati furono arrestati. Il pubblico ministero Maurizio Musco aveva chiesto la condanna a sei anni e mezzo di reclusione per Corrado di Rosolini; sei anni invece per Gaetano Rometta Nicolò Cannizzo Corrado Miceli e Sebastiano Antonina. Musco aveva chiesto l'assoluzione per gli altri sei imputati: Santo Alessi, Paolo Fazzino, Paolo Lierna, Corrado Roccasalva, Alessandro Arangio e Giuseppina Ruta. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Aldo Ganci, Giovanni Giuca, Sebastiano Troia e Alvise Troja.

«L'accusa nei confronti di Cannizzo - ha detto l'avvocato Giovanni Grasso - era del tutto priva di fondamento e il Tribunale non si è lasciato influenzare dalle pesanti richieste di condanna formulate dal pubblico ministero. Cannizzo non ha commesso alcuna estorsione e chi, in passato, ha affermato il contrario ha detto una falsità».

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