CANICATTINI. Ha sequestrato i suoi due figli per indurre la moglie a tornare a casa da cui si era allontanata poco prima per sfuggire alle violenze. Sono stati i carabinieri a liberare i due giovani, un minore di 13 anni ed una diciottenne, e ad arrestare il padre, G.M., 49 anni, residente a Canicattini, che deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, violenza, minaccia a resistenza a pubblico ufficiale. Il presunto aggressore, come disposto dalla Procura di Siracusa, è stato condotto in cella, nel penitenziario di contrada Cavadonna e con quelle pesanti accuse si presenterà nelle prossime ore davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale. Secondo quanto ricostruito dai militari, grazie alla testimonianza della donna, il quarantanovenne, fin dai primi anni di matrimonio, avrebbe riempito la vita della consorte di paura e di violenze ma la vittima si sarebbe sempre rifiutata di denunciarlo. Anzi, per evitare che qualcuno potesse accorgersi delle prevaricazioni del consorte non si sarebbe mai recata alla guardia medica o al pronto soccorso: un incubo che avrebbe tenuto tutto per se ma quel segreto non avrebbe lasciato in pace lei ed i figli. Forse, sperava che, prima o poi, il marito avrebbe cambiato atteggiamento,era solo un’illusione perché il carattere del marito sarebbe rimasto tale. Nella tarda serata di martedì, ci sarebbe stata nella casa di famiglia l’ennesima lite solo che l’uomo, secondo la versione fornita dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa, sarebbe andato oltre, afferrando con forza i capelli della moglie. La donna, dopo qualche minuto, si è liberata dalla morsa del marito, riuscendo anche ad uscire di casa per mettersi in macchina. Avrebbe voluto chiedere soccorso a qualcuno, poi è stata chiamata al telefono dal consorte minacciandola di non liberare i figli se non fosse tornata indietro. La vittima si è rivolta ai carabinieri della stazione di Canicattini che con il supporto dei militari della stazione di Buccheri si sono recati nell’appartamento della famiglia, intravedendo l’uomo che teneva per il collo ed i capelli i due ragazzi. Hanno provato a calmarlo per evitare che potesse fare del male ai figli e quando si è convinto ad aprire la porta sono piombati in casa per immobilizzarlo. Non è stato per nulla semplice ma alla fine i militari lo hanno bloccato e condotto nella caserma della stazione dove è stato emesso il provvedimento di arresto. Le condizioni delle vittime sono tutto sommato buone anche se quelle scene rimarranno ben scolpite nella loro mente.