SIRACUSA. Un terremoto giudiziario nazionale con scosse anche in Sicilia. La seconda parte dell’inchiesta della Procura di Roma sulle presunte tangenti per gli appalti dell’Anas, l’ente gestore della rete stradale e autostradale italiana, vede coinvolti quattro imprenditori siciliani finiti ieri mattina agli arresti domiciliari. C’è Giuseppe Ricciardello, 69 anni, costruttore e padre di Irene Ricciardello, attuale sindaco di Brolo, in provincia di Messina, nonché suocero di Nino Germanà, deputato regionale del Ncd con trascorsi come componente della commissione Lavori pubblici a Montecitorio. C’è Carmelo Misseri, sessantenne, titolare della Sics, Società italiana costruzioni stradali, di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, che in passato aveva anche denunciato il racket delle estorsioni. E poi ci sono anche i catanesi Francesco Domenico Costanzo, 54 anni e Concetto Bosco Lo Giudice, 53 anni, ex vertici della Tecnis, attualmente commissariata. Per loro è il secondo ordine d’arresto nel giro di cinque mesi. I due, nello scorso ottobre, figuravano già nella prima tranche dell’indagine. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE