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Siracusa, il rogo al Calafatari: gli atti all'antimafia

SIRACUSA. Il fascicolo sul rogo ai Calafatari, divampato nel gennaio dello scorso anno, è finito sui tavoli dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catania. Quell' incendio, capace di distruggere in poche ore sette imbarcazioni, è in odor di Cosa Nostra dopo le indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale e della stazione di Ortigia.

Gli interessi delle «cosche» Chi ha appiccato le fiamme, che si sono protratte fino all' alba, avrebbe voluto, secondo alcune fonti investigative, bloccare sul nascere una nuova attività economica legata al trasporto via mare dei turisti. Due imprenditori, qualche mese prima dello scoppio dell' inferno, avrebbero messo a punto il loro piano finanziario per entrare in questa fetta di mercato, del resto l' incremento dei visitatori negli ultimi anni e le prospettive di crescita per tutto il 2015 era un buon propellente per le loro ambizioni.

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