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Uccisa dal bus a Siracusa, il marito: "Vogliamo giustizia"

Luciano Mirabella: «Dopo quasi nove anni aspettiamo ancora la sentenza di primo grado, una situazione vergognosa»

SIRACUSA. «Io ho perso una moglie, i miei due figli una madre, e dopo quasi nove anni siamo ancora in attesa di un pronunciamento dal giudice».

C’è rabbia e incredulità nelle parole di Luciano Mirabella, marito di Margherita Canistrelli, l’insegnante dell’istituto comprensivo di via dei Mergulensi morta a 48 anni, dopo 10 giorni di agonia il 10 ottobre del 2007.

La vita dell’insegnante fu stroncata da una caduta mortale da un bus del servizio pubblico.
Il primo ottobre del 2007 la donna rimase coinvolta in un incidente mentre si trovava a bordo di una delle navette che allora collegavano il centro storico di Ortigia con il capolinea di via Rubino e il Molo Sant’Antonio. Margherita Canistrelli venne sbalzata fuori dalla navetta mentre il mezzo era ancora in movimento, con le porte aperte Il violentissimo impatto con la sede stradale non le lasciò scampo perché nonostante il trasferimento all’ospedale “Umberto I”, dove i medici tenterano di tutto per salvarle la vita, morì dieci giorni dopo nella sala rianimazione della struttura sanitaria di via Testaferrata.

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