SIRACUSA. Un dolore composto quello dei familiari e degli amici di Eligia Ardita che ieri pomeriggio si sono ritrovati nella cappella di Santa Maria, in viale Teocrito, per ricordare, con una cerimonia religiosa, l' anniversario della sua morte.
Tra i banchi c' erano anche il capo della Procura Francesco Paolo Giordano e Patrizia, l' infermiera del «118» che ha prestato le prime cure alla vittima, ormai agonizzante, nel suo appartamento in via Calatabiano in quella drammatica notte del 19 gennaio.
Erano colleghe e si stimavano ma non ha potuto far nulla, come lei stessa ha ammesso ai magistrati nei diversi interrogatori a cui è stata sottoposta, perché Eligia era praticamente priva di vita così come la piccola Giulia che la donna portava in grembo. Lo zio di Eligia, Fabrizio Ardita, durante la messa, ha letto una lettera, scritta da Enrico Valvo, uno dei medici del pronto soccorso dell' ospedale «Umberto I» dove la donna lavorava.
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