PRIOLO. Hanno presidiato gli ingressi del palazzo municipale di Priolo chiedendo un incontro con il sindaco Antonello Rizza. Nessuna riunione però è stata finora convocata e così è esplosa la rabbia dei componenti del Comitato cittadino dei disoccupati e precari priolesi, che ieri si sono ritrovati in largo dell'Autonomia Comunale a protestare per l'intera giornata contro l'assenza di un progetto che possa garantire il loro inserimento all'interno delle cooperative per i piccoli lavori di manutenzione affidati dal Comune e nelle attività di servizio civico. Sessanta i componenti del Comitato che intendono andare avanti nella loro protesta. «Sono 3.500 i disoccupati a Priolo - ha detto il presidente del Comitato, Simone Maltese - di questi oltre mille sono rimasti senza lavoro solo nell'ultimo anno. Siamo nella disperazione e questo è testimoniato dalle lunghe file di persone che attendono gli alimenti ed altri beni di prima necessità nei due giorni di apertura settimanale del punto Caritas. Tutto questo è inaccettabile quando siamo a ridosso del più grande polo industriale d'Europa, dove a lavorare nell'indotto sono però solo coloro che provengono da Gela, da Palermo ed addirittura da Napoli». Ma i componenti del Comitato chiamano in causa il Comune ed il sindaco anche sulla clausola sociale che era stata prevista in base ad un accordo siglato tra il Comune ed i sindacati.