SIRACUSA. Passi decisi per la realizzazione del nuovo cimitero della città capoluogo. Dall’assessorato regionale al Territorio e ambiente è attesa, nell’imminenza la determinazione circa la verifica o meno di assoggettabilità alla Vas (valutazione ambientale strategica) del progetto per il nuovo camposanto. Un’opera complessa e attesa da decenni. Sebbene allo stato la fase propriamente emergenziale sia stata «accontonata», da una parte per le «migrazioni» verso la nuova struttura cimiteriale di Città Giardino che ha comunque dato una prima risposta alla carenza cronica di loculi del cimitero siracusano.
E dall’altra per la costruzione in città di nuove palazzine. Anche queste ormai al via. Mille e 900 nuovi loculi in tutto che attraverso una ricognizione prima ed una serie di accorgimenti tecnici, dopo diventeranno circa 2.400. «Una disponibilità - ha detto l’assessore comunale alle politiche cimiteriali Pierpaolo Coppa - che consentirà non solo di assegnare un loculo a chi attualmente è stato tumulato in uno avuto in prestito, ma che permetterà anche di sfoltire richieste vecchie di decenni. Basti pensare che ci sono richieste per assegnazioni che risalgono anche agli anni 70».
Da una ricognizione al cimitero disposta dall’assessorato si è cercato di dare risposte anche alle richieste di aree per cappelle e monumentini. Per quanto riguarda le cappelle a fronte della disponibilità di 15 aree, 14 sono state già assegnate. Mentre per i cosiddetti monumentini l’attenzione si è concentrata su quelli abbandonati e in stato di degrado. Che potrebbero quindi essere rimessi sul mercato. La vera scommessa è però rappresentata dal nuovo cimitero. Un’opera affidata in concessione di costruzione e gestione. «La realizzazione del nuovo cimitero - ha detto l’assessore Coppa - non appena chiarita la questione della Vas, consentirà di fronteggiare le richieste di loculi per i prossimi decenni. Fermo restando che allo stato la situazione è sotto controllo». L’amministrazione è anche riuscita a reperire una serie di loculi per assegnare nel caso di situazioni particolari, come la morte di minori o nel caso di vittime di incidenti o morti violente.
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