SIRACUSA. I prelievi di saliva sono stati compiuti anche su una vicina di casa di Eligia Ardita. Serviranno ai carabinieri del «Ris» di Messina per compararli alle tracce rinvenute sulle pareti dell’appartamento di via Calatabiano in cui il 19 gennaio si sono consumate le ultime ore di vita dell’infermiera dell’ospedale «Umberto I» e della figlia di 8 mesi che portava in grembo. Non ci sono solo i campioni della vicina nelle provette degli inquirenti che porteranno nei laboratori pure quelli dei parenti di Eligia e di altre persone estranee alla famiglia per identificare, una volta per tutte, il Dna della saliva scoperta in casa. Gli esami tecnici Gli esperti di investigazioni scientifiche si concentreranno sui prelievi appartenenti alla ristretta cerchia dei congiunti della vittima: se emergerà che il patrimonio genetico è identico a quello rinvenuto sulle mura della casa le indagini potrebbero puntare decisamente contro l’ipotesi del coinvolgimento di un’altra persona nel delitto di Eligia Ardita, per cui l’unico indagato resta sempre il marito, Christian Leonardi, accusato di omicidio volontario ed interruzione di gravidanza.