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Inda di Siracusa, no alle misure interdittive per i funzionari

L’inchiesta sui contributi comunitari assegnati dalla Regione: lunedì prevista invece l’udienza sul sequestro preventivo per tutti gli indagati

SIRACUSA. Il tribunale della libertà di Catania ha respinto il ricorso presentato dai magistrati della Procura della Repubblica contro l'ordinanza del gip di rigetto della richiesta di applicazione di una serie di misure interdittive personali nei confronti di sei delle sedici persone, tra funzionari dell'Istituto nazionale del Dramma antico, della Regione, dell'assessorato regionale al Turismo ed un revisore contabile, rimaste coinvolte nell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su una presunta truffa consumata ai danni della Regione legata ai contributi comunitari relativi al programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale concessi nel 2009 e nel 2010.

I magistrati del Riesame hanno accolto integralmente le argomentazioni tracciate dai legali della difesa, del collegio fanno parte gli avvocati Luigi Latino e Giambattista Rizza, che discutendo l'appello in favore di Vanessa Mascitelli, responsabile organizzativo dell'Inda, Corradina Riccioli, responsabile amministrativo dello stesso istituto, e quattro dipendenti regionali, hanno insistito nel ritenere assolutamente infondata la ricostruzione accusatoria tracciata dalla Procura in quanto l'Inda avrebbe avuto il pieno diritto di ottenere dalla Regione Sicilia gli oltre due milioni di euro elargiti come contributo nel 2009.

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