SIRACUSA. Nuovi interrogatori al palazzo di giustizia sul caso di Eligia Ardita, l’infermiera trovata morta nel suo appartamento il 19 gennaio. Sono stati sentiti la sorella della vittima, Luisa Ardita, e Pierpaolo Leonardi, il fratello di Christian, il marito in carcere da oltre un mese con l’accusa di omicidio volontario ed interruzione di gravidanza. Avrebbero fornito alcune spiegazioni sui rapporti della coppia ma l’aspetto saliente, su cui c’è l’interesse del capo della Procura, Francesco Paolo Giordano e dell’aggiunto Fabio Scavone, sono gli istanti successivi al decesso della donna. Perché, se sulle responsabilità del marito non sembrano esserci dubbi, anche alla luce della sua confessione, il lato misterioso di questa vicenda riguarda i possibili complici. L’ipotesi che l’indagato possa essere stato aiutato da qualcuno rappresenta una possibilità per gli inquirenti ma servono riscontri e per il momento non ne sarebbero emersi di sostanziali. Nelle settimane scorse, il fratello di Christian Leonardi, aveva chiarito la sua posizione, affermando di aver raccolto dal pavimento della casa di via Calatabiano dei resti, presumibilmente delle siringhe, lasciati dal personale del 118 intervenuto per soccorrere la vittima. Insomma, non avrebbe inquinato le prove, cosa che, invece, il presunto omicida avrebbe fatto, come del resto avrebbe svelato ai carabinieri ed ai magistrati il 18 settembre, giorno della sua confessione. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE