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Siracusa, il processo sui veleni in procura: le parti civili chiedono 3 condanne

SIRACUSA. La parola è passata ai legali di parte civile nel processo ripreso ieri mattina in Corte d'Appello a Messina sui cosiddetti «Veleni in Procura» nel quale figurano imputati gli ex procuratori Ugo Rossi e Roberto Campisi, il sostituto Maurizio Musco e l'ispettore del Nictas Giancarlo Chiara per alcune ipotesi di abuso in atti d'ufficio.

L'udienza è stata interamente assorbita dall'arringa dell'avvocato Fiorella Intrepido, patrocinatore dell'ex assessore di Augusta Nunzio Perrotta e di Maria Teresa Costanzo, costituiti in giudizio parte civile nei confronti dell'ex procuratore capo Ugo Rossi, trasferito su provvedimento disciplinare a Enna, del sostituto Maurizio Musco, da qualche mese tornato a svolgere servizio alla Procura della Repubblica della città dopo essere stato assolto dal Csm che ha ritenuto insussistente l'ipotesi di incompatibilità ambientale per la quale l'ex ministro di Giustizia ne aveva disposto il trasferimento a Palermo, e di Giancarlo Chiara, sia per alcuni passaggi legati allo svolgimento dell'inchiesta e del successivo processo denominato «Oikothen», sia per un'indagine scaturita da una denuncia presentata contro l'avvocato Piero Amara presa in carico dal piemme Musco, sostiene l'accusa, senza essere il magistrato di turno. La penalista ha concluso l'intervento associandosi alle conclusioni tracciate nella precedente udienza dal sostituto procuratore Vincenza Napoli che ha chiesto la condanna a due anni per Musco, una pena di un anno e mezzo di reclusione per Chiara, e una condanna ad un anno per Rossi.

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