SIRACUSA. «La Regione sta privando oltre 50 ragazzi disabili dei percorsi formativi all'interno dell'Anfe ed ha bloccato in maniera illegittima gli 8 dipendenti della struttura siracusana rimasti senza alcun sostegno al reddito». Lo ha denunciato uno dei dipendenti dell'«Anfe», l'associazione famiglie emigrati», Dario Andolina, che è anche promotore del Comitato provinciale dei lavoratori della formazione professionale che domani insieme ai colleghi degli altri enti alle 10 torneranno a manifestare davanti alla sede della Prefettura in piazza Archimede.
«Abbiamo dovuto combattere per l'avvio dei corsi negli ultimi tre anni - ha spiegato Andolina -, solo così siamo riusciti a formare 210 ragazzi con disabilità che hanno frequentato i corsi di addetto alla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali e di addetto alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari. La Regione ha adesso bloccato l'avvio degli avvisi penalizzando altri 50 ragazzi che già avevano perso, a causa del taglio delle risorse, la possibilità di avere l'assistenza domiciliare e si trovano costretti a restare a casa. Le famiglie non hanno quindi più un punto di riferimento». Gli addetti dell'«Anfe», così come i colleghi degli altri enti reclamano il mancato riconoscimento della cassa integrazione e della mobilità.
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