AVOLA. Una diffida nei confronti del comune di Avola per ”comportamento omissivo dell'ufficio preposto al servizio del randagismo” per non aver apposto, come prevede la legge in materia del 2008, ”nessun cartello di avviso ai residenti, né è stata intrapresa nessuna operazione di bonifica da esche e bocconi avvelenati, dopo il ritrovamento del cane randagio trovato morto, che rappresentano un pericolo per l'intera fauna della zona”.
È questo il contenuto della denuncia presentata sabato scorso ai carabinieri della caserma di Avola da un socio dell'«Enpa», l’Ente protezione animali di Noto, Achille Buonagrazia, dopo che in contrada Cicirata a distanza di cinque giorni dal rinvenimento di un cane randagio presumibilmente avvelenato, da parte dell'ufficio competente del Comune non sarebbe stato messo in atto nessun adempimento per quanto prescrive la legge nazionale in materia sulla bonifica dell'area e della zona di ritrovamento della carcassa dell'animale.
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