SIRACUSA. Un sopralluogo lungo tutta la giornata per esaminare ogni singolo centimetro dell’abitazione di Eligia Ardita. È iniziato pochi minuti dopo le 10,30, ed è andato avanti fino al tardo pomeriggio il blitz del «Ris» di Messina, il Reparto investigazioni scientifiche, all’interno dell’appartamento dove la sera del 19 gennaio è stata uccisa l’infermiera siracusana, incinta all’ottavo mese della piccola Giulia. Un duplice omicidio rimasto ancora senza un colpevole sul quale sta indagando la Procura. Proprio dal Palazzo di giustizia arriva una novità perché è stato disposto un esame istologico sui reperti biologici dell’infermiera trentaseienne. Un altro segno, questo, dell’accelerata nell’inchiesta condotta dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano, dal procuratore aggiunto Fabio Scavone e dal sostituto procuratore Magda Guarnaccia. Per quanto riguarda il sopralluogo di ieri, quattro militari del reparto guidato da Sergio Schiavone, tre biologi e un esperto in ripreso video fotografiche, sono arrivati in città per passare al setaccio l’abitazione di via Calatabiano. Un compito arduo perché da quella drammatica sera sono passati 8 lunghi mesi durante i quali molte tracce potrebbero essere andate perse. L’intervento del reparto di Messina potrà però essere importante per ricostruire la dinamica di quanto avvenuto tra le stanze di quella casa dove Eligia e la sua piccola bimba hanno trovato la morte.