SIRACUSA. Asfissia per inalazione improvvisa di vapori di idrocarburi. Questa la causa della morte di Michele Assente, 33 anni, di Siracusa, e Salvatore Pizzolo, 37 anni di Melilli secondo quanto emerso dell'autopsia eseguita all'ospedale di Lentini. I due operai specializzati della ditta Xifonia mercoledì scorso stavano effettuando un sopralluogo ad un pozzetto nell'area Versalis nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo. La prossima settimana dovrebbero essere completati anche gli esami tossicologici. Il sostituto procuratore Tommaso Pagano, titolare dell'inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati otto persone tra responsabili e tecnici della Versalis e dell'azienda di manutenzione. Intanto, il Gruppo Eni ha sospeso la ditta Xifonia da qualsiasi attività all'interno dell'area Versalis, nel polo petrolchimico di Priolo Gargallo, dove due giorni fa appunto hanno perso la vita due operai. Lo ha reso noto il sindacato che giudica questa scelta «intollerabile e inaccettabile». «La decisione dell'azienda del gruppo Eni - affermano i tre segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, Gesualdo Getulio, Sebastiano Catinella e Marco Faranda - colpisce dodici lavoratori, colleghi dei due operai morti. Sospendere da qualsiasi attività l'appalto con Xifonia, pur in attesa degli esiti dell'inchiesta giudiziaria su quanto avvenuto, equivale ad una lugubre beffa; sembra quasi che le due vittime e la loro azienda siano già stati condannati da Eni». «La ditta dell'indotto, che oggi ha concesso una giornata di ferie ai dodici lavoratori coinvolti, pagherà inevitabilmente il prezzo di una committenza che viene a mancare all'improvviso. A Versalis, quindi a Eni, chiediamo - proseguono i sindacati - un immediato passo indietro per scongiurare quell'inevitabile epilogo che costringe le ditte in crisi a provvedimenti di tagli al personale».