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Santuario di Siracusa, don Luca: «Azioni più decise per salvaguardarlo»

Due allagamenti in 20 ore hanno messo in ginocchio il tempio mariano. Il rettore: «Non è possibile che non ci siano nemmeno dei sacchi di sabbia»

SIRACUSA. Due allagamenti in sole 20 ore, i volontari di nuovo in campo, esattamente come nel 2013, per pulire la cripta del Santuario della Madonna delle lacrime e il rettore don Luca Saraceno che chiede «un intervento unitario per salvaguardare» l’edificio religioso. Il tempio mariano è tra i luoghi che più ha subito le conseguenze del nubifragio di martedì e mercoledì con l’acqua che ha sommerso la cripta e allagato l’area degli ex voto e il centro congressi.

I danni, per fortuna, non sono stati gli stessi dell’agosto del 2013, alla vigilia delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della lacrimazione, ma resta e in maniera forte il problema dello smaltimento dell’acqua. «Per com’è strutturato - ha detto il rettore del Santuario don Luca Saraceno - purtroppo dobbiamo fare i conti con questo problema, soprattutto nella cripta. Voglio però sottolineare che per quanti accorgimenti possiamo prendere se non si affrontano le difficoltà legate allo smaltimento dell’acqua piovana in tutta la città le nostre contromisure saranno vane». Le condizioni strutturali del Santuario, non assolvono, infatti, le carenze del sistema.

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