AUGUSTA. Sono stati fermati i due presunti scafisti del gommone con a bordo 101 migranti, compreso il 15enne morto in seguito ai postumi delle ferite riportate per percosse e maltrattamenti subiti in Libia, dove era stato costretto a lavorare senza cibo né acqua e picchiato. Sono due somali di 23 e 38 anni. Il minorenne era stato soccorso dalla nave Dignity di Medici senza frontiere, ma era morto il giorno prima dell'arrivo, il 25 agosto scorso, nel porto di Augusta. I fermo è stato emesso dalla Procura di Siracusa. I fermati, da personale del Gruppo Interforze Contrasto Immigrazione Clandestina della Procura della Repubblica di Siracusa, sono Jamah Mohamed, 38 anni, e Abdi Mahmod, 23 anni, entrambi somali, con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il 15enne quando è stato tratto in salvo era in condizioni critiche, con evidenti difficoltà di movimento. Subito trasferito nella clinica di bordo della Dignity, in un primo momento ha risposto bene ai farmaci e alle cure mediche del team sanitario di Medici senza frontiere, tanto che le sue condizioni sono migliorate notevolmente nelle prime 24 ore. Il 24 agosto, mentre la nave stava facendo rotta verso l'Italia, è deceduto all'improvviso per arresto cardiaco, nonostante gli sforzi dei medici di salvare la sua vita. Il giorno dopo Dignity ha fatto approdo nel porto di Augusta.