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Immigrazione, annullata la scarcerazione di 13 scafisti fermati a Siracusa

Il Riesame, presieduto da Gabriella Larato, ha annullato l'ordinanza ritenendo che il reato "non fosse occasionale e legato e alla situazione in cui gli stessi si erano involontariamente trovati - spiega il procuratore capo Francesco Paolo Giordano -, ma un delitto voluto e organizzato fin dall'inizio dagli indagati"

SIRACUSA. Il Tribunale del riesame di Catania ha annullato l'ordinanza del gip Patricia Di Marco dell'ottobre scorso che aveva scarcerato 13 scafisti egiziani (ora ricercati), fermati con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La Procura di Siracusa aveva presentato appello all'ordinanza che era stata motivata da sufficienti indizi circa le esigenze cautelari.

Il Riesame, presieduto da Gabriella Larato, ha annullato l'ordinanza ritenendo che il reato "non fosse occasionale e legato e alla situazione in cui gli stessi si erano involontariamente trovati - spiega il procuratore capo Francesco Paolo Giordano -, ma un delitto voluto e organizzato fin dall'inizio dagli indagati".

Gli scafisti erano stati fermati dal Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione presso la Procura di Siracusa. Erano stati individuati a bordo di un peschereccio con 200 migranti tratti in salvo dalla nave Fenice della Marina Militare nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum. Il Riesame ha spiegato che esisteva anche il pericolo di fuga, "trattandosi di soggetti
privi di fissa dimora in Italia e che potrebbero godere di appoggi logistici all'estero. Dai racconti dei migranti è dimostrato il coordinamento con altri complici in Turchia, in
Libia e in Egitto, la disponibilità di mezzi e imbarcazioni perorganizzare il viaggio per l'Italia, oltre alla riscossione di considerevoli somme di denaro".

 

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