NOTO. L’esclusiva Noto spalanca le sue porte a turismo e feste gay. Un segmento chiamato a ritoccare la già densa offerta culturale. A Noto si viene anche per investire. E in molti, in questi ultimi anni, hanno scelto di comprare casa o avviare un’attività. Apertura mentale o affare legato a più squisiti risvolti economici. Un fatto è certo: sulle feste gay in città si è aperto un dibattito. «Mi colpisce l'attenzione di media e amministratori, sindaco e assessore alla Cultura in testa, sugli aspetti economici dell’accoglienza in città di gay, lesbiche e transessuali. Sorprende come le persone gay siano considerate sotto la luce di profitto, capacità di spesa e acquisto di immobili». A parlare è don Rosario Sultana, parroco del Carmine, secondo cui ”il governo cittadino per il dio denaro ha mischiato sacralità e mondanità, proprio in concomitanza con la festa del santo patrono, mercificando l'umanità di queste persone nella logica del solo profitto”. «Non una parola sul diritto ad amare - precisa il prete -, non una parola sul diritto di ogni uomo o donna al rispetto verso le proprie scelte. Per molte persone gay, che si riconoscono nella fede cattolica, amare significa volere il bene dell'altro e non esibizione».