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Rosolini, calano i furti ma resta l'allarme sociale

SIRACUSA. A Rosolini pochissime denunce di pizzo e i furti sono in calo: 218 nel primo semestre del 2014, 194 nel primo semestre del 2015. Sono questi i dati snocciolati, carte alla mano, dal prefetto di Siracusa Armando Gradone nel corso del Consiglio comunale aperto organizzato nell’aula consiliare venerdì sera convocato a seguito dell’ondata di furti, rapine, e atti criminosi che si stanno registrando in città. I dati forniti dal prefetto, però, sono in controtendenza rispetto al grido di “aiuto” invocato dalla città con le numerose testimonianze espresse nel corso del consiglio comunale dal componente del coordinamento vicariale Corrado Vaccaro, dagli agricoltori Pietro Spadola e Franco Floriddia, dai consiglieri comunali Saro Cavallo, Franco Arangio e Santo Giummarra, e da numerosi cittadini preoccupati dall’escalation di atti criminosi.
«La gente ha paura di uscire di casa -hanno detto- perchè teme che durante l'assenza i ladri entrino a rubare, per non parlare poi della piaga del racket che sta prendendo nuovamente piede. Purtroppo una fortissima mancanza di fiducia nelle istituzioni, associata alla paura, spinge a non sporgere denuncia, anche perchè il sentire comune è che non ci sia da parte delle forze dell'ordine una risposta concreta a questa situazione, dato che chi viene arrestato dopo due giorni è fuori».

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