SIRACUSA. Esercitazione antinquinamento «Aretusa 2015» organizzata dalla Marina Militare nelle acque dell'Area marina protetta del Plemmirio a Siracusa. Unità navali e mezzi aerei della Marina Militare e della Capitaneria di Porto si sono confrontati con uno scenario fittizio: uno sversamento in mare di idrocarburi, fuoriusciti da una unità mercantile in seguito ad un incidente. Contemporaneamente alle attività in mare, la Prefettura di Siracusa attiverà la propria sala operativa simulando di predisporsi a contrastare il possibile spiaggiamento su costa di parte degli inquinanti. L'organizzazione dell'esercitazione è stata affidata al Comando delle Forze da Pattugliamento (Comforpat) di Augusta che ha impiegato tre pattugliatori Nave Orione, Nave Sirio e Nave Libra, che utilizzano biocarburanti provenienti da fonti sostenibili, riducendo così l'impiego di derivati petroliferi e le emissioni inquinanti. I pattugliatori sono dotati di barriere pneumatiche galleggianti per il contenimento in superficie degli inquinanti, di uno skimmer per la rimozione ed il recupero delle sostanze oleose dal pelo dell'acqua, di casse per l'accumulo a bordo delle sostanze inquinanti recuperate, di sistemi per lo spargimento di agenti disperdenti sull'area inquinata ed infine di un laboratorio chimico per l'analisi degli inquinanti. Nave Ticino ha simulato di essere il mercantile. A sorvolare la zona un elicottero della Marina ed un pattugliatore della Capitaneria di porto. Circa 300 gli uomini impegnati. «Abbiamo scelto un'area importante, come le acque incontaminate dell'Amp del Plemmirio a due passi dal polo petrolchimico - ha commentato l'ammiraglio Mario Culcasi, comandante del Comando delle Forze da Pattugliamento di Augusta -.Lo scopo è testare e sviluppare capacità antinquinamento della Marina e aumentare la cooperazione con analoghi dicasteri».