AUGUSTA. Sono 288 ad oggi gli agenti di Polizia penitenziaria, rispetto ai 356 dell'anno scorso, che lavorano alla casa di reclusione di Bucoli dove ieri mattina si è svolta la celebrazione del centonovantottesima anniversario della nascita del corpo, alla presenza di varie autorità civili e militari. Una festa ripristinata dopo anni anche al carcere megarese, che ad oggi accoglie i detenuti con pena definitiva, circa 500 per una capienza ottimale di 300 e con tre sezioni su 10 chiuse per ristrutturazione. E dove dal 2010 è stato adottato un metodo di organizzazione interna considerata "buona prassi" e diffusa anche in altre carceri siciliane e italiane e che prevede che tante attività "vengano svolte non con la sorveglianza fissa degli agenti che invece girano per le varie sezioni - dice il direttore Antonio Gelardi - Anche i detenuti non rimangono chiusi nelle celle ma possono girare nelle sezioni. È un metodo basato sulla conoscenza dei detenuti e che prevede una loro responsabilizzazione e finora ha dato buon esito ed è esteso a 8 sezioni su dieci".