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Taniche di benzina e minacce: ecco i messaggi del pizzo a Siracusa

Il cinquantunenne arrestato dopo aver incassato 800 euro in piazza Marconi. Il procuratore Francesco Paolo Giordano: «Un segnale importante»

SIRACUSA. Hanno usato il ”vecchio” metodo di Cosa Nostra, lasciare una tanica di benzina davanti al locale della vittima con il solito messaggio: ”cercati un amico”. Ad organizzare questa intimidazione sarebbero stati Maurizio Bianchini, 51 anni, arrestato dai carabinieri con l’accusa di estorsione aggravata, e Davide Pincio, 41 anni, fermato con lo stesso reato, che avrebbero preso di mira il titolare di un noto panificio in viale Zecchino. Sono stati bloccati dai militari del Nucleo radiomobile della Compagnia di Siracusa in negozio di generi alimentari a piazza Marconi, che sarebbe nell’orbita di Maurizio Bianchini, poco dopo la consegna del denaro, 800 euro, indicata dagli inquirenti come la prima rata dei 10 mila euro ”pattuiti” con la vittima. «

È stata un’operazione importante – ha spiegato il capo della Procura, Francesco Paolo Giordano nel corso della conferenza stampa al palazzo di giustizia a cui hanno preso parte il sostituto, Antonio Nicastro, il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Mauro Perdichizzi, il maggiore Paolo Sambataro ed il tenente Alberto Calabria – che ha messo in evidenza la risposta delle istituzioni ad un fenomeno assai grave. A Siracusa si vive in una apparente serenità, in realtà c’è una certa vivacità sotto l’aspetto delle dinamiche criminali. L’attività della Procura e dei carabinieri ha dato un segnale importante ma adesso gli atti saranno trasferiti ai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania, competente per reati legati alla metodologia mafiosa».

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