SIRACUSA. La Procura di Siracusa ha avanzato al Gip richiesta di archiviazione del fascicolo su presunte irregolarità nella costruzione di una piscina e di un locale tecnico in un terreno di contrada isola di proprietà di Maria Rita Sgarlata. Per questa vicenda l'allora assessore regionale al Territorio del governo Crocetta si era dimessa dall'incarico. I Pm hanno accertato che le autorizzazioni erano state concesse nel pieno rispetto delle norme e nessun rilievo penale è emerso dall'inchiesta.
Nessuna violazione è stata accertata nell'operato di chi, tra funzionari della Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa e dei competenti uffici del Comune di Siracusa, ha autorizzato i lavori per la posa di una piscina fuori terra nell'area della villa dell'ex assessore regionale ai beni culturali Maria Rita Sgarlata, in contrada Isola. È la valutazione della Procura di Siracusa che ha inoltrato al Giudice per le indagini preliminari una richiesta di archiviazione nell'ambito del procedimento penale avviato nei mesi scorsi.
Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale, e dal Corpo Forestale dello Stato - dopo l'analisi della copiosa documentazione depositata presso gli Uffici del Comune di Siracusa e della Soprintendenza ai Beni Culturali, diversi sia sopralluoghi e l'audizione di numerosi testimoni - hanno permesso di evidenziare, come si legge in una nota della Procura «che i funzionari della Soprintendenza di Siracusa e dei competenti uffici del Comune di Siracusa che hanno emanato i provvedimenti autorizzatori richiesti dalla dottoressa Sgarlata hanno operato nel pieno rispetto della normativa urbanistica, edilizia e di settore oltrechè nell'osservanza di disposizioni amministrative interne. L'attività investigativa - sottolinea la Procura - non ha riscontrato, per altro verso, alcuna rilevanza penale sulle asserite irregolarità segnalate dalla relazione a firma del Dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali all'assessorato regionale ai Beni Culturali, a seguito dell'indagine ispettiva urgente, trasmessa per competenza territoriale alla Procura di Palermo».
Per questa vicenda, che portò anche alle dimissioni della stessa Sgarlata dalla «squadra» di governo di Crocetta, venne pure attivata un'ispezione regionale sull'operato dei funzionari della Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa, a conclusione della quale venne disposta la sospensione dall'incarico del Soprintendente di Siracusa, successivamente reintegrata a seguito di annullamento giurisdizionale del provvedimento.
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