NOTO. Nuova intimidazione all’impresa di Acireale «Tosa Appalti» impegnata nei lavori per la realizzazione della bretella autostradale che collegherà la provinciale Noto-Pachino allo svincolo di Calabernardo della «Siracusa-Gela». Nell’ultimo avvertimento, culminato con l’incendio di un camion, è stato determinante l’intervento del custode dell’azienda, che, vedendo del fumo, si è armato di un estintore per spegnere il rogo: le fiamme stavano per marciare velocemente verso gli altri mezzi custoditi all’interno del cantiere ma il pericolo è stato scongiurato. Gli attentatori sono riusciti ad intrufolarsi senza essere visti e dopo aver cosparso il Tir di liquido infiammabile hanno appiccato l’incendio che ha creato danni, relativamente limitati, come hanno avuto modo di accertare gli agenti di polizia. Sono stati loro a recarsi nel cantiere e ad avviare le indagini per tentare di risalire non solo agli autori dell’intimidazione ma ai loro mandanti. Perché l’ipotesi che dietro possano esserci le organizzazioni mafiose è assai solida, il fascicolo, infatti, è già sul tavolo dei magistrati della Procura distrettuale di Catania, che si occupano di tutte le attività di Cosa Nostra nella provincia di Siracusa. I lavori, iniziati nel settembre del 2012, sono stati appaltati dal Consorzio autostrade siciliane ed assegnati all’impresa di Acireale per un importo di circa 11 milioni di euro dopo un ribasso d’asta del 43 per cento. Una somma considerevole su cui le cosche hanno posato gli occhi ed ora vorrebbero metterci le mani, come dimostrato da altri episodi ai danni della ditta, che, nei mesi scorsi, è stata visitata dai ladri, il cui obiettivo è stato di neutralizzare l’impianto della videosorveglianza. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA