SIRACUSA. Hanno deciso di aspettarla in viale Scala Greca. La voglia dopo dieci anni di attesa era talmente tanta che qualcuno si è fermato proprio all’ingresso della città, davanti quel diroccato viadotto, per poterla abbracciarla e salutarla. Tra le strade della città, nel percorso tra piazza del Pantheon, l’ospedale, il Santuario della Madonna delle lacrime e la Borgata, il desiderio di rendere omaggio a Santa Lucia si è poi trasformato in una carezza, qualche lacrima, un bacio, due mani giunte al passaggio della teca che custodisce il corpo della martire siracusana. Una gioia composta ma forte che si è letta negli occhi di donne, bambini e anziani.
Nel giorno del ritorno delle sacre spoglie della Patrona in città, a distanza di dieci anni da quel dicembre del 2004 rimasto nella mente di tutti, l’emozione e la commozione hanno unito le oltre tremila persone che hanno sventolato fazzoletti bianchi in piazza del Pantheon alle più di 5 mila che hanno gremito la basilica del Santuario della Madonna delle lacrime dove per la prima volta è risuonato il grido “sarausana jè”. Le reliquie, partite ieri mattina da Venezia a bordo di un aereo della polizia, sono atterrate poco dopo le 11 all’aeroporto di Catania dove dopo una breve pausa hanno ripreso il viaggio verso la città percorrendo l’autostrada. La prima tappa è stata la comunità Sant’Angela Merici in via piazza Armerina dove tanti disabili hanno reso omaggio a Santa Lucia.
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