MELILLI. «Sono profondamente colpita da quello che mi è accaduto e spero che la giustizia scovi i responsabili». Lo ammette il vicesindaco di Melilli, Arcangela Palmeri, vittima di un’intimidazione culminata con l’incendio alle due auto di famiglia, parcheggiate sotto la sua abitazione, accanto alla farmacia gestita dal marito. Ma è sulla chiave di lettura dell’avvertimento che il vice sindaco, nonché capo dell’amministrazione dopo la sospensione di Giuseppe Cannata, non sa, per il momento, darsi una spiegazione anche se la matrice politica sembrerebbe essere quella più probabile. «Ci sono tante ipotesi – dice il vicesindaco Arcangela Palmeri – e su queste stanno lavorando i carabinieri ma possiamo, al tempo stesso, fare delle riflessioni su quanto accaduto. Non escludo che a scatenare quell’inferno sia stato un disperato, una persona senza lavoro, che non ha trovato altro modo per manifestare il suo disagio. Del resto, la crisi economica che stiamo attraversando è sotto gli occhi di tutti ed una condizione di tale entità può ingenerare reazioni inaspettate ed al tempo stesso eclatanti». Il vicesindaco, che è tornato al suo lavoro, è stato già sentito dai carabinieri della stazione di Melilli e della Compagnia di Augusta ma ha escluso di essere stato minacciato. Insomma, assicura di non aver avuto dei segnali ben precisi che potessero metterlo in allarme. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI SIRACUSA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA