PORTO PALO DI CAPO PASSERO. La prima delle otto torri del telescopio sottomarino per neutrini, KM3NeT-Italia, è stata posata sul fondale a 3.500 metri profondità, al largo di Portopalo di Capo Passero (Siracusa). Nel progetto l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) gioca un ruolo chiave grazie anche al contributo dei Laboratori Nazionali del Sud (Lns). Alta circa 400 metri, la torre è costituita da una sequenza verticale di quattordici travature reticolari di alluminio (piani) di otto metri di lunghezza, ciascuna ospitante sei sensori ottici che sono gli 'occhi' elettronici dell'osservatorio e due sensori acustici. I sensori ottici, spiega Mario Musumeci, coordinatore delle attività di integrazione delle strutture, rivelano la scia luminosa lasciata dai neutrini nell'acqua mentre i sensori acustici funzionano da Gps (integrati con emettitori acustici) per sapere la posizione precisa delle torri (essenziale per la rivelazione corretta delle particelle) che possono essere spostate di alcuni metri dalle correnti. La torre è stata posata sul fondale 'chiusà, di dimensioni e forma paragonabili a un container, il comando di apertura è stato impartito per mezzo di un robot sottomarino. Questo nuovo successo, sottolinea l'Infn in una nota, segue quello dello scorso maggio, quando era stato agganciato sul fondale marino un altro elemento dell'osservatorio, la prima stringa, costituita da un cavo elettro-ottico, lungo circa 200 metri su cui sono collegati altri sensibilissimi 'occhi elettronicì. L'apparato impiega torri e stringhe per ottimizzare la rivelazione dei neutrini. L'esperimento, nella conformazione finale di questa fase prevista per il 2015, sarà costituito da otto torri e 24 stringhe. Al suo completamento previsto per il 2020 sarà, il più grande telescopio per neutrini astrofisici operante nell'emisfero boreale. Costituirà, inoltre, la prima porzione del nodo italiano dell'infrastruttura di ricerca pan-europea KM3NeT. «Il successo di oggi - osserva Giacomo Cuttone, responsabile del progetto Km3NeT-Italia e direttore dei LNS - rappresenta un altro importante passo verso la costruzione di KM3NeT-Italia e quindi verso il completamento del nodo italiano dell'infrastruttura di ricerca europea».