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Racket all’autosalonista, si apre il processo a Siracusa

SIRACUSA. Dentro l’aula del tribunale per stare accanto all’imprenditore Marco Montoneri, vittima di ripetute estorsioni tra il 2010 e il 2013. Ci sarà anche il deputato nazionale del Partito democratico Davide Mattiello, questa mattina, al Palazzo di giustizia per l’udienza sulla vicenda legata all’ex proprietaro di una rivendita di auto in via Necropoli Grotticelle. L’imprenditore, Marco Montoneri, stanco di subire angherie e continue richieste di auto e moto, e dopo essere anche stato vittima di un attentato incendario, decise di rivolgersi alla questura facendo partire un’indagine della Squadra mobile che nel giugno del 2013 portò al fermo di indiziato di delitto nei confronti di 9 persone accusate di estorsione aggravate. Mattiello è coordinatore del quinto comitato «Testimoni di giustizia, vittime di mafia, collaboratori» e sottolinea come «per questi cittadini, onesti e normali, quasi sempre imprenditori, il confine tra la vita e la morte è sottile, spesso fragile».

Montoneri subito dopo il blitz ha poi iniziato a collaborare con la Magistratura ed è finito nel programma di protezione dei testimoni. Secondo quanto emerso nel corso dell’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta sul campo dagli uomini della Squadra mobile guidati da Tito Cicero, l’autorimessa sarebbe diventata una sorta di self service con i fermati, otto dei quali ritenuti vicini al clan «Bottaro-Attanasio» che avrebbero sfruttato l'appartenenza al clan per entrare nella rivendita e portare via auto e moto senza pagare nemmeno un euro.

 

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