AUGUSTA. Quattordici anni per aver ucciso a pugni e calci, nell'estate di un anno fa, Maria Grazia Giummo, la donna di 38 anni originaria di Augusta. È questa la pena inflitta in primo grado dal Gup del tribunale di Cuneo, Carlo Gnocchi ad Umberto Pantini, 36 anni, il convivente originario di Fasano (Cuneo) da subito accusato dell'omicidio e tuttora rinchiuso in carcere. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato, che comporta lo sconto fino ad un terzo della pena e la prima accusa di omicidio volontario è stata poi derubricata in omicidio preterintenzionale a cui si è aggiunto il reato di maltrattamenti con l'aggravante della morte.
Il giudice, inoltre, ha condannato l'omicida a pagare delle provvisionali a favore dei familiari della donna che si sono costituiti parte civile. 250 mila euro per ciascuno dei due figli, Giuseppe e Naomi che Maria Grazia Giummo ebbe da un primo matrimonio con un augustano, 100 mila euro invece è invece il risarcimento riconosciuto alla mamma Sofia e 50 mila euro alla sorella Giuseppina, queste ultime si sono costituite parte civile con il patrocinio dell'avvocato augustano Beniamino D'Augusta.
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