SIRACUSA. In poco meno di qualche minuto un rogo ha divorato tre auto e danneggiato il portone di una palazzina. L’incendio è scoppiato nella nottata di venerdì, a Belvedere San Giacomo, ad Ortigia, intorno alle due, orario in cui il centralino del comando provinciale dei vigili del fuoco è stato inondato di richieste di intervento da parte dei residenti, preoccupati che le fiamme potessero salire fino in casa loro.
L’emergenza è stata dichiarata chiusa un paio di ore dopo ma, nonostante i sopralluoghi, non è stato possibile stabilire da quale mezzo si sia scatenato l’incendio. Il dato certo è che due mezzi, una Mercedes ed una Fiat «500» sono stati completamente distrutti ed è presumibile che da uno dei due si sia acceso il rogo. L’altro capitolo riguarda le cause che lo hanno scatenato ed anche su questo punto sia i pompieri sia gli agenti della Squadra mobile, che hanno in mano le indagini, non sono riusciti ad avere certezze sulla matrice.
Qualche sospetto, naturalmente, c’è, e tutto ruota attorno al proprietario della Mercedes per via della sua professione: è un ristoratore. Un aspetto non da poco ed il lavoro degli inquirenti dovrà stabilire se il commerciante sia rimasto vittima di un avvertimento e pure in questo caso, qualora fosse dimostrato il dolo, occorrerebbe individuare la chiave di lettura. Il primo pensiero, come spesso accade, va al racket delle estorsione che ha un proprio modus operandi: danneggiare un mezzo o il locale della vittima per lanciargli un messaggio. Gli inquirenti proveranno a sentire la versione del proprietario della macchina ed il suo contributo consentirebbe di indicare una direzione ai poliziotti. Nelle ultime settimane, sono aumentati gli incendi, tra cui uno ad un’impresa per lo smaltimento dei rifiuti, in contrada Carancino, a Belvedere, ma in quel caso, i carabinieri della Compagnia di Siracusa sono riusciti ad individuare il presunto responsabile che è stato tratto in arresto con l’accusa di tentata estorsione. Le indagini sul rogo a Belvedere San Giacomo sono ancora all’alba anche se gli agenti della Squadra mobile sperano di avere qualche filmato dalle telecamere di sicurezza della zona: le immagini potrebbe avere immortalato la probabile azione degli attentatori. Allo stato, ci sono, comunque, solo ipotesi ma ci stanno lavorando gli investigatori, al comando del dirigente Tito Cicero, mentre i residenti della palazzina attaccata dal fuoco non scorderanno tanto presto quei minuti di grande apprensione. In pochi attimi, si è scatenato l’inferno, e quel rogo, dopo aver marciato sui tre mezzi, tra cui una Hyundai, l’unica ad essere stata solo danneggiata, ha ”schiaffeggiato” il portone della palazzina, “bussando” più volte. Dal comando provinciale di via Augusto von Platen sono partite le squadre dei soccorritori che hanno provato subito ad arginare l’impeto delle fiamme, circoscrivendo la loro azione, che, in effetti, si è arrestata nello spazio di qualche minuto, sotto lo sguardo di un gruppo di curiosi scesi in strada, chi per timore chi per la mancanza di sonno.
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