SIRACUSA. Sono 5 gli imprenditori che hanno deciso di liberarsi dal peso delle estorsioni e dell’usura. Si sono rivolti alle associazioni antiracket per tentare di uscire dal tunnel in cui sono entrati, specie i due che erano incappati nella rete dei cravattari, capaci di scippargli le chiavi delle loro aziende e soprattutto della loro vita.
«Naturalmente – spiega il coordinatore provinciale delle associazioni antiracket, Paolo Caligiore – non possiamo svelare le loro identità, per evidenti ragioni sicurezza, ma si sono avvicinati all’associazione e stiamo cercando di risolvere la loro situazione insieme alle forze dell’ordine ed alla magistratura, che restano il perno centrale nella lotta alle organizzazioni criminali».
Nonostante le leggi a tutela delle vittime del racket e dell’usura, a cui sono concessi fondi statali per ricominciare, non è ancora sufficiente il numero di persone che decide di rivolgersi alle associazioni o alle forze dell’ordine. «Eppure – dice il coordinatore provinciale delle associazioni antiracket, Paolo Caligiore – i dati dicono che tutte le denunce si sono concluse con l’arresto dei responsabili. Crediamo sia un problema di cultura e su questo dobbiamo continuare a lavorare senza tregua».
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