Quattro consiglieri comunali a fianco degli ex precari del Comune di Noto. Pippo Bosco, Salvo Cutrali, Salvo Veneziano e Giuseppe Trombatore hanno richiesto al presidente del consiglio comunale Corrado Figura la convocazione della massima assise municipale, in seduta aperta alle forze sociali, politiche e sindacali, ”per dibattere e trovare una soluzione al problema precari senza alcun compromesso di tipo politico”. Una vicenda che tiene col fiato sospeso 131 dipendenti a tempo indeterminato part-time stabilizzati nel dicembre del 2010, che sul finire del maggio scorso si sono visti notificare una sentenza del giudice del lavoro che ha dichiarato nulla la procedura. «Ormai da oltre tre mesi gli ex precari del Comune di Noto sono sottoposti a una continua e snervante pressione – afferma Veneziano -, a fronte di una sentenza del giudice del lavoro indirizzata ai soli quattro lavoratori di fascia D (i laureati), per volere dell’amministrazione mette a rischio le posizioni di tutti i dipendenti. Così, a tutela del lavoro e a garanzia dell’efficienza dell’ente, oggi messi a dura prova dall’atteggiamento dell’amministrazione comunale – aggiunge il capogruppo del movimento Noto Nostra -, abbiamo richiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto al quale saranno invitati i parlamentari della provincia di Siracusa e gli organismi di partecipazione popolare dei sindacati e dei lavoratori. Sarà presa in esame la situazione venutasi a creare per i lavoratori ex contrattisti del Comune di Noto e, al termine dei lavori, sarà votata una mozione che, coerentemente alla deliberazione del consiglio del 27 luglio, impegnerà l’esecutivo municipale ad annullare la delibera di giunta che lo scorso 12 settembre ha emanato le linee di indirizzo dando mandato al dirigente di settore di adottare gli atti necessari al declassamento del personale in ”categoria B” o, in subordine, disporne il rientro nel bacino del precariato. In ogni caso – aggiunge l’esponente dell’opposizione - impegneremo il sindaco ad astenersi dall’adozione di qualsiasi provvedimento che non si riferisca esclusivamente ai lavoratori di categoria D, dal momento che il procedimento in corso non riguarda coloro che sono inquadrati nelle fasce B e C». Per quanto riguarda la posizione dei laureati coinvolti nel giudizio di appello, i quattro consiglieri impegnano l’amministrazione ”ad attendere la pronuncia definitiva del giudice del lavoro, stante l’assoluta mancanza di pregiudizio per l’ente”.