NOTO. Il barbiere di Noto si è salvato perché la pistola usata da Antonio Franco si è inceppata. La vittima, sessant’anni, è tornato nella sua abitazione perché l’unico colpo arrivato al bersaglio, nella zona della caviglia, ha solo provocato una lieve ferita, giudicata guaribile in pochi giorni dai medici dell’ospedale di Noto. L’aggressore, cinquantasei anni, è, invece, in cella, nel penitenziario di Cavadonna mentre la pistola usata nell’agguato, avvenuto nella tarda mattinata di giovedì nella sala da barba in via Principe Umberto, è una semiautomatica con un caricatore contenente 3 cartucce da 9 millimetri. Gli inquirenti sono abbastanza certi che si tratti della stessa arma usata da Antonio Franco, in ogni caso saranno compiuti degli accertamenti balistici per togliersi gli ultimi dubbi. Dalle informazioni in possesso alle forze dell’ordine, Antonio Franco ha dei precedenti penali e qualche problema legato al consumo di sostanze stupefacenti. Non è ancora chiaro se quando si è presentato nel locale del barbiere fosse sobrio ma per i carabinieri questo è un aspetto che conta poco.